Diabete e Paradontite, una correlazione importante
Come capire quando il diabete e l'infiammazione gengivale diventano un diabolico duo?
Sapevi che il diabete è una causa della malattia parodontale (Piorrea)?
Questo articolo vuole fare chiarezza, ma se vuoi avere una certezza di diagnosi, recati dal tuo medico di fiducia che saprà darti informazioni specifiche e dettagliate, sulla tua personale condizione. Il diabete e la malattia parodontale sono connessi.
I soggetti diabetici presentano quadri di malattia parodontale più grave rispetto a chi ha solo la malattia parodontale. I valori molto elevati di zucchero nel sangue, alterano l'ambiente interno alla bocca.
È importante anche tenere sotto controllo la malattia parodontale, perchè può predisporre ad un inadeguato controllo degli zuccheri nel sangue e ad una
probabilità maggiore di complicanze del diabete. Per cui possiamo dire che entrambe le patologie sono tra loro correlate e non vanno sottovalutate.
Se ho il diabete quanto devo preoccuparmi?
Tutti i soggetti diabetici e a ridotta tolleranza glicemica sono a rischio di sviluppare la malattia parodontale, più comunemente chiamata piorrea. Se i valori di emoglobina glicata superano il 7% è necessario sottopporsi subito ad un controllo odontoiatrico. Controlli frequenti ogni 4-6 mesi sono necessari per prevenire la malattia parodontale e migiorare l'andamento generale del diabete.
E' vero che una buona igiene orale riduce la glicemia?
SI, abbassare i livelli di batteri nella bocca comporta una riduzione dell'infiammazione di tutto il corpo umano e questo influenza positivamente anche i livelli di zuccheri nel sangue che perciò si abbassano. La parola d'ordine non esagerare mai, per cui igiene dentale e alimentazione corretta, non ricca di zuccheri, sono la principale forma di prevenzione.
Il Diabete può dare complicanze?
SI, nei diabetici c'è un aumentato rischio di malattia cardiovascolari (malattie cardiache e ictus) e di patologie a carico del microcircolo (piccoli vasi sanguigni di occhi, reni e sistema nervoso). Perciò il controllo della pressione sanguigna è in questi pazienti particolarmente importante per monitorare la situazione ed intervenire tempestivamente.
E' importante anche mantenere bassi livelli di colesterolo. Infine, ma non per importanza, una delle complicanze del diabete non controllato è la malattia parodontale comunemente nota come "piorrea".
Cos'è la piorrea?
La malattia parodontale colpisce le gengive determinando sanguinamento e perdita di osso di supporto dei denti. Nei pazienti malati di parodontite e non curati, i denti cominciano a muoversi fino a cadere spontaneamente pur non essendo cariati. Questo perchè le gengive si ritraggono e non forniscono più supporto ai denti. La causa principale di questa malattia sono i batteri della placca.
Perciò fondamentale è lavare bene e costantemente i denti, nonché sottoporsi a periodiche sedute di igiene orale. La frequenza delle sedute di igiene deve essere stabilita dal medico odontoiatra sulla base della capacità
di fare igiene dentale a casa e da altri fattori personali come la salivazione ad esempio. Oltre ai batteri sono importanti il fattore genetico. La presenza di parenti affetti dalla malattia (famigliarità per tale patologia), caratteristiche personali dell'individuo malato e gli stili di vita quali per esempio fumo e alcool.
Come riconoscere i segni della malattia(Piorrea)?
La gengiva vicina al dente diventa rossa, gonfia e sanguinante. Durante lo spazzolamento dei denti o durante i pasti può sanguinare.
Si può guarire dalla Piorrea?
SI, pulendo bene i denti e rivolgendosi allo specialista per le sedute di igiene orale. In alcuni casi si verifica anche perdita di osso attorno al dente perché questo si ritrae scappando dai batteri che si sono posti sul dente mal deterso. In questi casi la cura è la stessa detta prima, ma l'esito non sarà il ritorno ad una condizione di normalità quanto piuttosto un abbassamento
del margine della gengiva, che disinfiammata, si andrà ad appoggiare sull'osso che ormai si è già spostato in basso rispetto alla posizione iniziale. Quindi è fondamentale curare per bloccare la perdita di osso che altrimenti procederebbe fino alla perdita dei denti. Come spesso diciamo prevenire è meglio che curare. Con una corretta pulizia dentale a casa e una regolare igiene orale durante tutto l'anno è possibile prevenire la piorrea.
Come si cura la malattia paradontale.
Obiettivo principale del dentista di fronte ad un paziente con malattia è quello di arrestare la progressione della stessa ed evitarne le recidive. Alcune volte il dentista o l'igienista prescrive farmaci attivi contro batteri presenti nella bocca oppure si avvale di tecniche manuali (scaling) per pulire meglio le radici dei denti.
Cos'è il Diabete?
Il diabete è una malattia caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di zuccheri nel sangue.
Come ci si ammala?
Le cause possono essere due un'alterata quantità di insulina oppure un suo erroneo funzionamento. L'insulina è un ormone prodotto dal pancreas, che consente l'ingresso del glucosio(zucchero) all'interno delle cellule ed il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno perché non può venire assorbito dalle cellule. Livelli elevati di zuccheri nel sangue, non essendo valori normali, provocano danni in tutto l'organismo.
Si può guarire dal diabete?
No, perché il diabete è una malattia cronica ovvero persiste per tutta la vita dell'individuo sin dal momento in cui si manifesta per la prima volta.
Esiste un solo tipo di diabete?
No, esistono due tipologie di diabete: diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.
Il diabete tipo 1 riguarda circa il 10% dei pazienti affetti ed in genere insorge nell'infanzia o nell'adolescenza. Nel tipo 1, il pancreas non produce più l'insulina a causa della distruzione delle cellule del pancreas che producono questo ormone. Si rende quindi necessario la somministrazione attraverso siringa, ogni giorno e per tutta la vita.
In questa forma di diabete sono le cellule del sistema immunitario del soggetto stesso che distruggono le cellule del pancreas deputate alla produzione di insulina. Proprio per questo motivo il diabete tipo 1 rientra nel gruppo delle patologie autoimmuni. La causa del diabete tipo 1 però è ad oggi sconosciuta.
Il diabete tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi di malattia. È perciò la forma più frequente. Anche per questa forma di malattia la causa è ignota. Sappiamo che, a differenza del tipo 1, in questo caso il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell'organismo umano non riescono ad utilizzarla. Questa forma di malattia si manifesta soprattutto dopo i 30-40 anni perché dipende da alcuni fattori soggettivi quali la familiarità per il diabete, lo scarso
esercizio fisico, il sovrappeso e l'appartenenza ad alcune etnie. Tutte caratteristiche capaci di rendere più resistenti le cellule nei confronti dello stimolo determinato dall'insulina. Perciò esiste la possibilità di controllare la gravità della malattia, essa può essere tenuta sotto controllo con una attività fisica costante ed una corretta alimentazione.
Esiste poi un terzo tipo di diabete detto diabete gestazionale clie si manifesta per la prima volta durante la gravidanza. Questa condizione si verifica nel 4% circa delle gravidanze.
Come si fa diagnosi di Diabete?
Nel caso del diabete tipo 1 di solito si ha la completa e simultanea distruzione delle cellule del pancreas e quindi la comparsa dei sintomi è improvvisa, in relazione ad un episodio febbrile. I sintomi sono la sete (polidipsia), l'aumentata quantità di urine (poliuria), la sensazione di stanchezza (astenia), la perdita di peso, la pelle secca, l'aumentata frequenza di infezioni.
Nel diabete tipo 2, invece, la sintomatologia è più sfumata e solitamente non consente una diagnosi rapida. Questo perché non tutte le cellule dell'organismo cessano contemporaneamente di rispondere allo stimolo dell'insulina. I sintomi quindi possono essere spesso modesti e non rilevabili dal soggetto malato.
I criteri per la diagnosi di diabete sono: valore di glicemia indipendentemente dal momento della giornata 200 mg/di glicemia a digiuno 126 mg/di. Il digiuno è definito come mancata assunzione di cibo da almeno 8 ore. glicemia 200 mg/di durante un test chiamato un curva da carico (OGTT).
Se la glicemia non supera i livelli per porre diagnosi di malattia non significa che ci si possa definire sani, questo perché esistono situazioni limite, in cui la glicemia non supera questi livelli, ma non costituiscono comunque una condizione di normalità.
Si parla di Alterata Glicemia a Digiuno (IFG). Essa si determina per valori di zuccheri nel sangue (glicemia) a digiuno compresi tra l 00 e 125 mg/di. Si parla invece di Alterata Tolleranza al Glucosio (IGT) quando la glicemia due ore dopo il carico di glucosio è compresa tra 140 e 200 mg/di. Queste due situazioni sono "pre-diabete", che indicano un elevato rischio di sviluppare la malattia diabetica anche se non rappresentano una situazione di malattia.
Come possiamo misurare la glicemia?
È possibile misurare i livelli medi di glicemia nel corso della giornata mediante la misurazione dell'emoglobina glicata (HbA 1 c%) che è normalmente trasportata dai globuli rossi. Questo esame dà un quadro generale dei valori di zucchero nel sangue negli ultimi 3 mesi precedenti. Si effettua presso un laboratorio di analisi. I valori normali sono 4-7%, nel paziente diabetico questo valore è maggiore, ma deve essere mantenuto coin i farmaci entro il 7% per poter essere considerato in "buon controllo metabolico".
Quali sono i farmaci per il diabete?
Ci sono diversi farmaci disponibili, è sufficiente rivolgersi ad un medico competente(Diabetologo) in materia di diabete per potersi sottoporre alla terapia più idonea al singolo caso.